Rincaro dei trasporti via nave: il pagamento delle emissioni di CO2 in Europa

Rincaro dei trasporti via nave: il pagamento delle emissioni di CO2 in Europa

Il 2024 segna una svolta significativa per il settore dei trasporti marittimi, con l’introduzione di nuovi oneri finanziari legati alle emissioni di gas serra. Questa mossa, che rientra nel quadro delle politiche ambientali dell’Unione Europea, comporta un impatto diretto sui costi di trasporto di merci e materie prime.

L’impatto della crisi nel Mar Rosso e dei nuovi obblighi ambientali

Il settore marittimo è alle prese con un duplice problema: da una parte la crisi nel Mar Rosso, che ha generato un aumento dei costi logistici, e dall’altra l’entrata in vigore di nuove normative europee riguardanti le emissioni di gas serra. Queste normative prevedono che le grandi navi che toccano i porti europei siano soggette al pagamento per le loro emissioni di CO2, un onere che gli armatori tendono a trasferire ai clienti attraverso l’imposizione di un sovrapprezzo specifico.

Costi crescenti e le conseguenze per il commercio marittimo

L’introduzione di questa “tassa” sulle emissioni ha portato a un aumento significativo dei costi per le compagnie di trasporto marittimo. Ad esempio, per una petroliera proveniente dal Golfo Persico, il sovrapprezzo può arrivare fino a 200mila euro a viaggio. Nel caso di navi portacontainer che collegano l’Europa con l’Asia, i costi annui potrebbero superare gli 800mila euro, con una previsione di aumento fino a 2 milioni di euro entro il 2026. Questo aumento è dovuto all’obbligo di pagare non solo per le emissioni di anidride carbonica, ma anche per quelle di metano e ossidi di azoto.

Il sistema ETS e le sue implicazioni

A partire dal 1° gennaio 2024, il settore marittimo è stato incluso nel sistema di Scambio di Quote di Emissione (ETS) dell’UE, che obbliga oltre 10mila imprese a compensare le loro emissioni di gas serra. Questa inclusione non prevede quote gratuite per le navi, e tutte le imbarcazioni con una stazza lorda superiore a 5mila tonnellate devono pagare per le loro emissioni di CO2, indipendentemente dalla bandiera o dalla nazionalità dell’armatore.

Preoccupazioni e reazioni a livello europeo

Questa mossa ha suscitato preoccupazioni in alcuni paesi, come l’Italia, che temono un calo nell’attrattività dei propri porti a favore di quelli situati fuori dall’UE. Inoltre, i costi aggiuntivi potrebbero essere trasmessi ai consumatori finali, con un impatto sull’economia globale.

La risposta delle compagnie marittime

Di fronte a queste nuove regolamentazioni, le principali compagnie marittime hanno iniziato ad applicare un sovrapprezzo per la CO2. Questo sovrapprezzo varia in base alla rotta di navigazione, al tipo di trasporto e all’armatore. Questi costi aggiuntivi si sommano ad altre spese in aumento, come quelle legate alla crisi nel Mar Rosso e ai costi assicurativi per le rotte a rischio.

L’impatto globale e le prospettive future

Sebbene attualmente l’impatto del supplemento CO2 sui costi di trasporto globali sia relativamente contenuto, si stima che aumenterà significativamente nei prossimi anni. Le compagnie marittime dovranno affrontare sfide crescenti non solo in termini di costi, ma anche nella ricerca di soluzioni sostenibili per ridurre le loro emissioni.

Il settore dei trasporti marittimi sta affrontando una fase di transizione cruciale. Mentre da un lato si cerca di ridurre l’impatto ambientale del settore, dall’altro si devono bilanciare le esigenze economiche e logistiche. Questa situazione richiede un approccio equilibrato che tenga conto sia degli obiettivi ambientali sia delle realtà economiche globali.

Per i trasporti marini scegli Bruno Milella & C. s.r.l., società specializzata nei trasporti e nelle spedizioni nazionali e internazionali e prima azienda, nel 1996, ad operare in Italia con la trasmissione telematica. Per informazioni puoi compilare l’apposito format sul nostro sito internet o rivolgerti presso la nostra sede operativa che si trova in Corso Antonio De Tulllio c/o Porto di Bari – Palazzina Pif a Bari (indirizzo email: dogana@milella.com, tel +39 080 5281311). La nostra sede legale si trova invece a Bari in Corso Vittorio Veneto 6 scala A (telefono +39 080 5242092).

Richiedi un preventivo